Penso che capiti a molti. Sempre più spesso, mentre mi rado, tento il calcolo del numero di lamette che potrò consumare. La confezione da 5 dura in genere 15 giorni: quindi 2 al mese, 24 all’anno. Prudentemente mi assegno ancora due anni e 48 confezioni.
E i rotoli di carta igienica? Quanti tubi di dentifricio e quanti spazzolini?
Non è un’attività scientifica: la variabile principale non mi è nota e i pensieri si liberano dai lacci della logica favoriti dalla solitudine protetta che mi assicura il bagno. Ci sto meno di un’ora al giorno; facciamo 300 ore in un anno; che, ad oggi, vuol dire 86 x 300 = 25.800 ore.
Tante ora di lettura, oltre la cura della persona.
Non indulgo molto allo specchio per il controllo dell’estetica, ma qualche secondo in più per scrutare il mio sguardo; che si distoglie e non mi risponde.
Ricordo le immagini di me che mi ha rimandato negli anni, da quasi infante al vecchio che mi appare oggi. Se potessi trasferirle in fotografie legate a nastro, le potrei far scorrere.
Ne verrebbe fuori, come in un film, una kafkiana metamorfosi.